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7 février 2007 3 07 /02 /février /2007 19:23
"SE FINISCE A SASSATE CONTRO IL GOVERNO PRODI, FRANCAMENTE NON MI IMBARAZZO” COSÌ SCALZONE ANNUNCIA LA SUA PRESENZA AL CORTEO CONTRO LA BASE DI VICENZA "LA SOVVERSIONE NON È SBAGLIATA IN SÉ. E' SBAGLIATA SE MOSSA DA RISENTIMENTO”
DAGOSPIA

Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo alla Casa del Cinema a villa Borghese
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7 février 2007 3 07 /02 /février /2007 18:53
Il Foglio 7-2-2007
 
Non che proprio fosse indispensabile, questo tour in camper di Oreste Scalzone, su e giù per la penisola, “un rito da decostruire”, come dice, alla ricerca di compagni, di lapidi e di contraddizioni altrui. Come riconosce lui stesso, “sono un pessimo maestro”, che forse è come dire “cattivo maestro”, o forse no. Ma fa lo stesso. Perché va bene che si è fatto 27 anni di latitanza (o di esilio, questioni di punti di vista), ma in poche ore ha alluvionato giornali e agenzie con dichiarazioni su dichiarazioni, da Reggio Emilia (intesa: morti di) in avanti, ha detto di tutto e di più, ha scandalizzato e ha stupito. Ma almeno, Scalzone ha questo che parecchi della fighetteria che fu rivoluzionaria durante l’infelice stagione sovversiva neanche si sognano: che può scandalizzare i suoi stessi compagni e può stupire, persino positivamente, i suoi stessi avversari.

E’ tale e quale a trent’anni fa, Scalzone, e magari va per le strade di un’Italia che pensa come quella di trent’anni fa. Ma con la sua fisarmonica, il suo cappelluccio, la sciarpona rossa, le serenate davanti al carcere per i suoi amici in cella, mostra a volte una quasi surreale forma di “innocenza” che lo porta a diventare sovversivo verso un piccolo mondo che – ma poi chissà se è così – da lui si aspetta tutt’altro. Ieri, per esempio, ha parlato della manifestazione contro la base Usa di Vicenza.

Ma non ha tromboneggiato, come certi che adesso si godono lo scranno parlamentare. “Se va a finire a sassate, sono sincero, la cosa non mi impressiona più di tanto. Però se qualcuno si mette a bruciare una bandiera americana, solo perché americana, io sarò tra quelli che l’andranno a spegnere, così come contesterò cori idioti del tipo ‘10-100-1000 Nassiriyah’. Sono cose che non hanno niente di rivoluzionario perché sono mosse da risentimento”.

Ecco, non è che il cattivo maestro si sia fatto buono, ma alla faccia di certi opportunisti istituzionalmente titolati, qualcosa di più, e di più vero, ha saputo dire. Così come ha aperto un fronte – nientemeno che sulla pericolosità dell’odio di classe – con il compagno poeta Edoardo Sanguineti, definito senza tanti giri di parole “demagogo volgare e irresponsabile”.

Che magari tutto si poteva aspettare, ma che il tormentone sulla contestata dichiarazione dovesse arrivare da un ex latitante, forse non lo aveva messo in conto. “Lascia perdere – ha consigliato ieri al candidato sindaco di Rifondazione a Genova, peraltro durante una conferenza stampa organizzata da Liberazione – Se dici che sei contro ogni tipo di violenza fammi la cortesia di lasciare a casa l’odio di classe”.

Perciò, se non ci fosse dietro la tragedia degli anni di piombo, di
tante vittime innocenti, di una violenza che mai sembra del tutto finita, sarebbe a dir poco divertente il contrappasso che tocca a tanti ex rivoluzionari: il fiato sul collo, e su certi temi persino più giudizioso del loro dire e non dire, di un compagno al quale possono rimproverare molto, ma né il tradimento della causa né l’opportunismo conveniente. Vabbè, certo che Scalzone parla di rivoluzione, figurarsi che voleva vedere Prospero Gallinari – però senza fare il furbetto sulla tragedia di Moro che marchia Gallinari: “Se lui è un assassino, allo stesso modo lo sono anch’io” – e la serenata è per Paolo Persichetti, estradato da Parigi anni fa e in carcere a Viterbo.
E pure ilPci responsabile dei morti di Reggio Emilia, giù giù fino a Veltroni e D’Alema che “ne fanno parte oggi”. Ma tutto questo, in fondo, era quello che si aspettava e quello che non stupisce.

Un sessantenne che da decenni proclama la rivoluzione – con annessi e connessi, feroci e ingiusti, sangue e parole – la rivoluzione riprova a fare. Più inutilmente dell’altra volta, ma pazienza. La meraviglia è il fronte scalzoniano a sinistra, non tanto con l’ex Pci, quello c’era pure trent’anni o quarant’anni fa, ma con i compagni che volevano dare l’assalto al cielo o quelli che oggi magari vorrebbero dare l’assalto ai poliziotti. Con felice metafora, ha detto Scalzone: “La ricreazione è finita. Sarò come la spina nella zampa di un cane”. Cattivo maestro, senza dubbio, che però non se la tira. Diciamo: il migliore dei cattivi maestri. (sdm)
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7 février 2007 3 07 /02 /février /2007 18:21
COMUNICATO DELLA DIREZIONE  DI FRIGIDAIRE E FRIGOLANDIA
SULLA CONFERENZA STAMPA DI ORESTE SCALZONE


Lunedì 5 febbraio ha avuto luogo nella Repubblica di Frigolandia, l’associazione culturale -località la Colonia, Giano dell’Umbria (PG) tel. 0742.90570- la prima conferenza stampa italiana di Oreste Scalzone, cui sono intervenuti numerosissimi giornalisti e reporter, nonché un piccolo pubblico di ospiti e “cittadini” (ovvero soci) della Repubblica di Frigolandia.

Frigolandia è la città immaginaria dell’Arte Maivista, il laboratorio principale delle invenzioni satiriche, artistiche, culturali, giornalistiche, connesse alla ormai storica, ma ancor viva, rivista Frigidaire. In questo contesto ospitare la prima conferenza stampa italiana del “cittadino frigolandese” Oreste Scalzone, che ha pubblicato e pubblica sulla rivista Frigidaire da circa 25 anni, è stato un modo per sottolineare ancora una volta, specie alle nuove generazioni, che arte e politica, cultura e immaginazione, musica e filosofia, non sono campi separati ma parti di un tutto che è il sapere umano.

Questo è tanto più vero oggi, mentre una dilagante in/cultura dell’individualismo, in ultimo della violenza più futile e barbara, avvelena la vita e compromette il futuro di tanti giovani.
Sono lieto che lo spirito di questa iniziativa, che sviluppa una riflessione già avviata da più di un ventennio da Frigidaire sulla necessità di un’amnistia che liberi la memoria storica italiana dalle ipoteche giudiziarie dei cosiddetti “anni di piombo”, sia stato colto da tanti colleghi e reporter.

Come sono stupito da alcune incredibili polemiche e proteste che hanno investito il Sindaco di Giano dell’Umbria, Paolo Morbidoni, ed altri amici ed ospiti presenti.
Al riguardo va precisato che il sindaco Morbidoni e tutti gli altri ospiti sono venuti alla conferenza stampa a titolo e per curiosità assolutamente personale.
Che fosse una curiosità legittima – e quasi doverosa – è stato peraltro dimostrato dalla stessa massiccia partecipazione dei media: tv, radio e giornali…
Naturalmente né l’associazione, e meno che mai la rivista Frigidaire nella sua autonomia, si è mai immaginata di chiedere il patrocinio o nulla di simile al Comune per la conferenza di Scalzone.

D’altra parte sono convinto che un’Italia più pulita e trasparente nell’analisi e nel racconto, libera da segreti e ricatti, soprattutto più tollerante e rispettosa dell’altrui pensiero, sarebbe un Paese dove anche l’etica civile e del comportamento, potrebbero cambiare.

Vincenzo Sparagna
Direttore di Frigidaire
Presidente della Repubblica di Frigolandia


Repubblica di Frigolandia
Loc. La Colonia
06030 - Giano dell’Umbria
Tel. 0742 90570

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6 février 2007 2 06 /02 /février /2007 16:18
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6 février 2007 2 06 /02 /février /2007 03:03
Continua il tour di Oreste e certamente non lascia nessuno indifferente...

Ieri mattina conferenza stampa a Frigolandia, libera repubblica di Vincenzo Sparagna, e nel pomeriggio con la sua fisarmonica dinanzi al carcere di Mammagialla, dove è rinchiuso Paolo Persichetti.


















Oreste e Vincenzo Sparagna alle porte del carcere


Inseguito nei suoi spostamenti dalla nugoli di giornalisti ed accolto da compagni che spuntano da tutte le parti, numerosi ben oltre qualsiasi previsione.

Oreste è una voce dissonante, un sasso che infrange specchi che per troppo tempo hanno restituito sempre e soltanto una stessa immagine contraffatta.


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5 février 2007 1 05 /02 /février /2007 21:17
www.ansa.it
2007-02-05 21:43

PERUGIA - Dice di essere emozionato, afferma di non considerarsi un "non violento vero", critica il grigiore della vita di oggi e parla della sua battaglia di libertà: spiega di essere un "appassionato della parola" e non smentisce questa sua passione, Oreste Scalzone, oggi a Giano dell'Umbria per la sua prima conferenza stampa ufficiale dopo la lunga latitanza in Francia. L'ex leader di Potere Operaio, dopo una tappa fuori programma, ieri a Reggio Emilia, considera l'incontro di oggi con giornalisti e amici l'inizio formale di un suo viaggio politico in Italia, di "riflessione sulla sua battaglia di libertà". Rispondendo ai giornalisti e dilungandosi in articolate e appassionate parentesi, Scalzone parla di sé, della moglie Lucia, della figlia, di 34 anni, che l'ha reso nonno.

Una famiglia che lo aspetta a Parigi, dove "non è stato ibernato, ma ha vissuto e ha conosciuto gente interessante". Parla poi di violenza ("Sono davvero finiti gli anni di piombo? si è chiesto, commentando la morte del poliziotto negli incidenti con i tifosi di calcio a Catania) e di non violenza: "Non posso dirmi non violento assoluto, perché se domani ci fosse una insurrezione non posso dire che non andrei in una barricata a sparare". E parla della sua battaglia di libertà e dell'impegno personale in favore, fra gli altri, di Paolo Persichetti, vittima, dice, di una "iniquità evidente". In serata è andato davanti al carcere di Viterbo, dove Persichetti é richiuso, a cantargli una serenata. Cappello a larghe tese e sciarpa rossa, Scalzone è arrivato intorno alle 13 - a bordo di un vecchio camper che gli ha prestato un amico - a Giano dell'Umbria, nella sede della "Repubblica di Frigolandia", fondata dal suo amico Vincenzo Sparagna, esponente storico della satira italiana e direttore di "Frigidaire".

La Repubblica di Frigolandia è una sorta di laboratorio di arte, satira e cultura, la "Repubblica dei desideri", come la definisce Scalzone. Proprio con Sparagna, per realizzare una pubblicazione sul trentennale del '68, nel 1998 l'ex leader dell'ultrasinistra fece un altro breve viaggio in Italia, da clandestino. Lo ha ricominciato oggi, da uomo libero, ma senza documenti (ha depositato al Consolato la richiesta del passaporto). Dice di essere in possesso del solo passaporto della Repubblica di Frigolandia (sono cittadini di Frigolandia molti nomi noti, come Carlo Caracciolo - ha riferito Sparagna - e Claudio Petruccioli). Latitante dal 1981, Scalzone - condannato a 16 anni di reclusione per partecipazione a banda armata e rapina - è potuto tornare in Italia da uomo libero poiché i reati di cui era accusato sono stati dichiarati prescritti. Ad accoglierlo, a Frigolandia, c'erano anche i sindaci di Giano dell'Umbria e Castel Ritaldi.

Il viaggio di Scalzone proseguirà domani a Roma, dove è stato invitato da 'Liberazione' a presentare degli inserti sugli anni Settanta e venerdì prossimo a Terni, al centro sociale Germinal. Il 16 sarà di nuovo a Roma per "l'anniversario della cacciata di Lama dall'universita" e il 17 a Vicenza alla manifestazione contro l'ampliamento della base Usa.

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5 février 2007 1 05 /02 /février /2007 20:36
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5 février 2007 1 05 /02 /février /2007 19:31
L’antipatico RETE 4, oggi lunedì 19:30
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5 février 2007 1 05 /02 /février /2007 02:53
Oreste onorerà una promessa fatta da tempo, ma che soltanto ora con il suo rientro in Italia può mantenere: nel pomeriggio sarà a Viterbo davanti al carcere dove Paolo Persichetti, vittima di un’estradizione ottenuta proditoriamente, è ostaggio dell’applicazione arbitraria ed abietta di criteri punitivi che, diciamolo, altro non sono che una vendetta contro chi si rifiuta di deporre l’arma della critica sottomettendosi alla volontà dei suoi inquisitori.

Ironia della sorte, Oreste, in Italia è un “sans papier”…
La sua carta d’ identità scaduta da tempo, la patente di guida smarrita dalle autorità carcerarie che lo imprigionarono per il 7 aprile, egli può identificarsi davanti ai tutori dell’ordine (senza virgolette), soltanto con un documento di richiesta del passaporto rilasciato dall’ambasciata italiana a Parigi.

Teoricamente quindi, potrebbe essere trattenuto per accertamenti sino a 24 ore, o magari, massimo del grandghignolesco, essere espulso dal bel paese; cosa quest’ultima che farebbe veramente sghignazzare l’interessato, come ben potete immaginare.

Domani sulle prime pagine dei principali quotidiani potrete leggere le interviste che Oreste ha rilasciato:
Corriere della Sera (è l’unico al corrente della visita al carcere di Mammagialla)
Il Giornale ed altri
In TV:
L’antipatico RETE 4, martedì 19:35
Le Iene ITALIA I, lunedì 21:05

Per chi  è sordo alle dichiarazioni di Oreste, alla sua battaglia per Paolo Persichetti ed in generale per l’amnistia e la creazione di una tavola dove tutte le parti assumano le proprie responsabilità, la sua sola presenza in Italia rappresenta una mina vagante.

Una presenza scomoda per chi sin’ora ha avuto buon gioco nel rivolgere lo sguardo da un’altra parte, fingendosi sordo, pretendendosi non coinvolto, o credendo di essersi definitivamente e solidamente riciclato in un ambito di presunta rispettabilità, magari blindato da una carica pubblica o “redento” con  la solvente adesione ad operazioni di rimozione o delazione collettive, sancite sempre ed in ogni caso dalla demonizzazione nei confronti di chi, in quegli anni, ebbe accanto.

C’è chi pretende che Oreste sia ancorato al passato. C’è chi gli consiglia di scrivere un libro (già fatto, arriva tardi), chi di fare il nonno (idem), e magari il parlamentare. Basta che taccia!
Perchè invocano e, direi, quasi implorano il suo silenzio?
Per anni l’assenza di un contraddittorio ad armi pari e l’oscuramento mediatico,
hanno garantito un silenzio che pare non debba essere infranto, pena il veder riemergere ciascuno i propri fantasmi?
E invece lui… parla.
Vuoi vedere che qui e adesso, per una volta tanto, qualcuno non è in vendita?
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Compagni francesi!
La battaglia per Paolo no si limita all’Italia, ed è per questo che chiediamo ai compagni francesi che facciano uno sforzo speciale perché quanto avvenga nei prossimi giorni, che saranno ricchi di avvenimenti e notizie sulla stampa, possa essere tradotto ed offerto a tutti coloro che hanno sostenuto, sostengono e promuovono le iniziative in suo favore.
Facciamo un appello in questo senso e mettiamo a disposizione le pagine del blog per la pubblicazione dei materiali tradotti.
 
mr. blog
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4 février 2007 7 04 /02 /février /2007 19:26
Lunedì 5 febbraio, alle ore 11, nel salone dei ricevimenti della  Repubblica di Frigolandia, il nostro concittadino e ambasciatore in Europa Oreste Scalzone incontrerà amici e giornalisti per illustrare le sue prossime tappe di un viaggio attraverso l'Italia, che vuole essere di riflessione sul passato e soprattutto sul futuro della sua battaglia di libertà.

L'Ufficio Stampa della Repubblica di Frigolandia
Località La Colonia/Montecerreto, 06030 Giano dell'Umbria (Perugia)
Telefono 0742 90570
e-mail frigolandia@gmail.com
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